Jonni, storia di mare

Jonni è un povero uomo, in pensione. Per arrancare ogni giorno segna sul calendario le fasi lunari che porteranno la bassa marea, e guarda malinconico la foto di Maria, accanto al letto, ricordando quando a Maria raccontava storie di tempeste e mareggiate in un acqua nemica, infida, mentre lui e la sua piccola barca cercavano di tenere duro per vedere riva il più presto possibile, con un piccolo carico di pesce da rivendere al mercato.
 
Jonni si ricorda ancora il profumo del mare avverso.
 
Nelle mattine di bassa, prende la sua raschia, carica stivaloni, rete e quant'altro nel motorino, sfrecciando tra le macchine che gli passano accanto; auto di pallidi turisti curiosi che cercano un posto dove parcheggiare e godersi quella giornata regalata di sole.
 
Un tempo dopo le burrasche erano in molti a venire a riva per raccogliere le vongole e poterle rivendere ai passanti e ai commercianti. Le vongole, cibo molto povero, da prendere il nome anche di poarasse  - pevarasse.
 
Jonni ormai ha occhio, vede subito il buco dove si nasconde la sua preda e capisce  che quella sarà piena. Ne conosce il suo peso solo guardandola. Un colpo secco come lui sa fare e tac! dentro la rete, mentre il suo secchio mezzo pieno a pochi passi è accarezzato dalle onde.
 
Alcune volte il mare non è così generoso e Jonni torna a casa triste e con il suo poco raccolto, ma lui sa bene che quel che regala il mare e pur sempre regalato.
 
Passa accanto agli stabilimenti chiusi. Un cespuglio nella sabbia attira la sua attenzione, sembra uno scenario di altri tempi, mentre soffia un vento gelido e dietro a lui, all'orizzonte, altri compagni di viaggio cercano ancora; e pensa a  quando un tempo quel viaggio si faceva in mare sentendosi umilmente eroi, mentre oggi si è eroi ogni giorno a terra...